--------------------------------------------innumerevoli.
I classici sono tranquilli. -------------I proletari sono ansiosi.
Sono affidabili, vivono di rendita. --Devono produrre sempre.
Hanno colpi di genio. -----------------Sono ripetitivi, grigi, banali –
-------------------------------------------fanno il minimo indispensabile.
Discutono e dimenticano. -----------Scrivono e conservano.
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Periodo di classicità: l'adolescenza. Poi si diventa proletari (anche se si è ricchi).
Chi rimane “classico”: infantile, non cresce, non si prende responsabilità, superficiale.
Chi diventa proletario: noioso.
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Insoddisfazione proletaria: spinta al miglioramento, al nuovo, a rischiare.
L' esplorazione è proletaria - la montagna, la pioggia, la guerra.
La guerra è classica.
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I proletari hanno sempre qualcosa da fare, ma niente di importante.
I classici non devono fare niente, e non si annoiano mai.
I proletari disprezzano i proletari, e invidiano i classici.
I classici amano i proletari, ma non li conoscono. Se li conoscessero non li amerebbero.
I classici non esistono.
Esistono soltanto i proletari.
L' Arte è classica. Il mondo moderno è proletario.

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